Sexting: divertimento o rischio?

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Il sexting (termine che deriva dalla crasi delle parole inglesi sex= sesso e texting= messaggiare) è lo scambio di contenuti digitali sessualmente espliciti o provocanti (messaggi di testo, foto, video, audio) per mezzo di smartphone, internet o social network (Chalfen, 2009). E’ un fenomeno molto diffuso, anche tra i minori.  
Specie negli ultimi tempi, l’invio di foto di parti del corpo nude o seminude, messaggi vocali e video a contenuto erotico hanno inondato smartphone e device, complici le restrizioni e il distanziamento sociale dovuti alla pandemia. 

Secondo l’American Psychological Association, negli Stati Uniti otto persone su 10, tra i 18 e gli 82 anni, inviano e ricevono messaggi osé.
In Italia il fenomeno riguarda il 26% dei giovani.
Secondo l’NSPCC nel 2017 è aumentato il numero di persone alla ricerca di informazioni e consigli sul SEXT, con 221.800 pagine visitate.

 Ma il sexting è un divertimento o un rischio? 

Beh, entrambe le cose! Vediamo di seguito perchè.

Cosa spinge a praticare il sexting?

La volontà di apparire, esibirsi, farsi notare, sedurre, farsi desiderare, mantenere i legami anche quando si è a distanza, stuzzicare l’altro, ma anche bisogni legati al periodo adolescenziale di esplorazione della sessualità e curiosità, sono tra i motivi per cui il fenomeno del sexting sta avendo una crescita esponenziale.

L’adolescenza in particolar modo, è il momento in cui i ragazzi scoprono e sperimentano la sessualità, impegnati a costruire la propria identità. E’ fisiologico l’interesse e l’attenzione verso la sfera sessuale anche per i processi di maturazione e per i cambiamenti fisici e ormonali connessi alla crescita.  A ciò si affianca l’uso sempre più disinvolto dei social network e anche poco consapevole. 
Inoltre, l’uso delle nuove tecnologie favorisce tali pratiche poichè i ragazzi e le ragazze si sentono più sicuri e disinibiti dietro ad uno schermo.

Quali sono i rischi del praticare sexting?

  • Ciò che viene inviato via web può potenzialmente raggiungere un numero molto ampio di utenti. Se infatti il contenuto viene inoltrato in altre chat, condiviso sui social e reso pubblico, può essere visualizzato da migliaia di persone.
  • Il sexting può esporre chi lo pratica a revenge porn (l’utilizzo di contenuti a sfondo sessuale da parte di un/a ex partner a scopi vendicativi o per ledere la reputazione) o sextortion (minaccia  e ricatto sulla diffusione del materiale in possesso), contro e ben oltre la propria volontà.
  • Una volta che il materiale viene reso pubblico la proprietà diventa fuori controllo:  anche se l’autore della pubblicazione cancella video o foto postati, qualcun’ altro ha potuto effettuare uno screenshot o salvataggio sul proprio device e quindi potenzialmente la diffusione può continuare in maniera esponenziale.
  • Anche in assenza di intenzionalità (come in revenge porn e sextortion) si rischia di danneggiare l’altro e commettere un abuso online poichè il sexting con immagini di minori può configurarsi come reato connesso alla pedopornografia, se se ne perde il controllo (Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa). Infatti, il “sexting” tra minori non costituisce un reato solo se destinato esclusivamente all’uso privato tra minori. (Tuttavia, il Comitato specifica che i minorenni che vengono costretti a tale pratica non dovrebbero essere perseguiti penalmente ma affidati ai servizi di assistenza alle vittime).
  • Espone i più giovani al cyberbullismo (prevaricazioni e molestie compiute tramite strumenti telematici, via internet).
  • Le pressioni emotive:

Da parte dei coetanei, TRA RAGAZZI, possono portare a compiere atti che non rispettano il reale volere del singolo. I bisogni di appartenere ad un gruppo, di affiliazione, di essere riconosciuto e accettato come membro di una comitiva e avere un proprio ruolo sono essenziali e tipici del periodo adolescenziale. Tali bisogni motivano le scelte dei ragazzi che, per uniformarsi agli altri e non sentirsi esclusi, talvolta possono agire contro voglia, subendo così una sorta di ricatto emotivo o costrizione, seppur non intenzionale (“lo fanno tutti”, “se non lo fai anche tu non mi ami abbastanza“). 

TRA ADULTI, fanno leva sui sensi di colpa, sull’autostima, sul sentirsi in dovere di agire in modo comune rispetto alla sessualità e al/alla partner, sul timore di perdere l’altro se non lo si soddisfa sessualmente nelle sue richieste, sull’essere accettati. Ciò può portare ad assecondare l’altro e generare così vissuti spiacevoli, accompagnati da senso di inadeguatezza e bassa assertività. 

Come praticare sexting sicuro?

PER I MINORI è molto importante che l’adulto di riferimento vigili sui comportamenti del minore, seppur in modo non invasivoE’ fondamentale inoltre:

  • il dialogo sincero e aperto, quindi creare un clima sereno in cui il ragazzo o la ragazza possa sentirsi a suo agio, non giudicato, protetto e sicuro di poter parlare di qualsiasi argomento e fare domande di qualsiasi genere, anche sulla sessualità.
  • Sensibilizzare l’adolescente sulla gestione della vita online e informarlo sui rischi ad essa connessi.
  • Fare una buona psicoeducazione sessuale ma anche affettivo-emotiva e relazionale.
  • Favorire il pensiero critico per promuovere le scelte consapevoli.
  • Rivolgersi alle autorità (Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni) se il proprio figlio o la propria figlia sono vittima di adescamento online o se sono state diffuse immagine contro volontà.
PER GLI ADULTI è provato che alti livelli di sexting sono relati ad una migliore soddisfazione sessuale e del rapporto di coppia. E’ una pratica che può arricchire e aggiungere pepe alla relazione. La si può praticare liberamente e per divertimento!
Tuttavia, per tutelarsi da possibili conseguenze avverse è bene:
  • prima di agire chiedersi
– se è una propria libera scelta
– quali emozioni si provano e accompagnano questi pensieri
– quali potrebbero essere le conseguenze del praticarlo con quello specifico partner 
– si sentono pressioni, obblighi o paure se non lo si fa
– se lo si vuole davvero e lo si desidera.

  • Se si decide di agire, allora
– non mostrare il volto
-non mostrare dettagli che potrebbero far riconoscere te o il luogo in cui ti trovi, se quotidiano e familiare
-fai un accordo col partner affinché proteggiate entrambi i contenuti scambiati con password o app specifiche
– rivolgiti alle autorità se ricevi ricatti, pressioni o minacce!
 
Riferimenti bibliografici

1.  Chalfen. (2009). It’s only a picture’: Sexting, ‘smutty’ snapshots and felony charges. Visual Studies, 24, 258–268.

2. Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa. https://www.coe.int/it/web/portal/-/-sexting-children-themselves-don-t-produce-child-pornography-